OBIETTIVO APUANE

 

 

 

Il 2 Dicembre al Rifugio Forte dei Marmi, in occasione del compleanno di Above the sea, è stata presentata una mostra fotografica interamente dedicata alle nostre Alpi. La raccolta presenta 22 scatti dell’intero arco apuano nelle diverse stagioni,esaltando la severità e bellezza di queste montagne a picco sul mare; 22 scatti che raccontano le scalate e le ascese di questi anni del team di Above the sea. Come vere e proprie icone, le Alpi Apuane vengono immortalate dagli scatti dei nostri Ambassador Andrea Lari e Manuela Molteni, inseparabili dalle loro “macchinette” fotografiche compagne di tante avventure, e la guida escursionistica Andrea Mulini sedotto dal lavoro dei due provetti fotografi.

Le fotografie resteranno esposte fino a Natale al Rifugio Forte dei Marmi per poi essere trasferite al Rifugio Puliti.

 

Buona visione

La colazione da trekker

colazikone blog

Cibo energetico per la montagna

Per intraprendere escursioni in montagna abbiamo bisogno di energia. Ecco alcuni suggerimenti per evitare brontolii nello stomaco e mantenere il buonumore.

Il nostro corpo ottiene energie da sostanze nutritive come i carboidrati, grassi e proteine. La giusta composizione varia a seconda del tipo di sforzo (sforzo, resistenza, velocità). Una sana alimentazione capace di fornire buone prestazioni dovrebbe essere la seguente: 50-60% carboidrati, 25-30% grassi e 10-15% proteine. I carboidrati sono il carburante per i nostri muscoli. Alcuni carboidrati offrono una rapida spinta energetica e non dovrebbe mai mancare nello zaino. Per esempio: le banane e la cioccolata. Prima dell’escursione sono indicati ad esempio cereali o patate; questi carboidrati complessi rimangono a disposizione più a lungo. A pranzo è ideale un panino con formaggio o salame. Per una botta d’energia di tanto in tanto, le barrette energetiche, noci e la frutta secca fanno un ottimo servizio.

PS: il consumo eccessivo di grassi non è molto adatto per le prove di resistenza, perché l’apporto id grassi nel sangue provoca un lento rilascio dell’ossigeno ai muscoli. Le mele e le carote forniscono vitamine, minerali e acqua. Un ulteriore motto è: “Bere, bere, bere!” Niente alcolici, si capisce, ma succhi di frutta allungati con acqua e tè senza zucchero. Si può calcolare all’incirca mezzo litro di liquidi ogni ora.

 

 

Come vestirsi in montagna in inverno

PREMESSA

Il famoso “vestire a cipolla”, che si può anche definire”vestire a strati”, non è altro che la definizione comune di come ci si veste nel mondo dell’ abbigliamento tecnico, in funzione delle varie attività in montagna.  La cosa più importante nei mesi più freddi è impedire, non appena ci fermiamo, l’effetto “chill”, ovvero i brividi di freddo che assalgono automaticamente il trekker sudato nel corso di una pausa, causati dall’aria fredda che attraversa i vestiti. E’ senza dubbio un mondo complesso e particolare in cui è difficile districarsi, questo articolo serve a questo: a fare chiarezza tra le varie tipologie di prodotti  presenti in commercio, come vanno acquistati e specialmente come vanno usati.

PERCHE’

Ma perché dobbiamo vestire a strati? Semplice, perché durante un’ attività in montagna, le condizioni cambiano, e noi ci adattiamo al mutare di queste. Potremmo partire di notte al freddo, abbastanza vestiti, poi saliamo in quota ed arriva il sole, togliamo qualcosa, arriviamo ad un passo e tira vento, rimettiamo un capo, arriviamo in vetta facciamo una pausa e dobbiamo coprirci, scendiamo e di nuovo la stessa storia. Quante volte vi è capitato di mettere e togliere la giacca durante un’escursione?  La soluzione è l’abbigliamento tecnico.

 

GLI STRATI DEL VESTIRE A CIPOLLA

INTIMOvestirsi-a-cipolla

Le magliette di intimo giuste sono tramate con filati che hanno capacità traspiranti e ad asciugatura rapida, la vestibilità deve essere attillata ed aderente al corpo e piuttosto lunga, questo per evitare che durante i movimenti esca dai pantaloni.

I capi odierni hanno fatto passi da gigante rispetto a quelli di alcuni anni or sono, per cui puzzano molto meno.

STRATO TERMICO

Una volta si usavano i pile, oggi, nel mondo del tecnico sono quasi scomparsi per lasciare spazio agli Strati Termici Stretch, il materiale di partenza è sempre quello, è solo cambiato il modo di tramarlo. Come dice la parola stessa, sono elasticizzati, hanno un potere termico superiore al pile e vestono aderente. Possiedono inoltre, la capacità di trasferire il sudore verso l’ esterno, lavorano in simbiosi con l’ intimo.

ANTIVENTO

Forse lo strato più usato, sicuramente il più polivalente, quello necessario a fare tutto, anche qui riprende il concetto dei pile ma al suo interno trova posto una membrana che crea una barriera all’ aria e vento, il compito principale dell’ antivento è di separare quello che è dentro da quello che sta fuori.

STRATO TERMICO IMBOTTITO

Da qualche anno, alla collezione dell’ alpinista, si è aggiunto un nuovo capo, il Primaloft, uno strato imbottito altamente termico, Primaloft è anche il nome dell’ azienda che per prima lo ha immesso sul mercato. La caratteristica principale è che non è molto grosso e per questo si veste sotto il guscio esterno, però nulla vieta di portarlo come capo ultimo se ci sono le condizioni.

GUSCIO

Non è altro che la famosa ”giacca a vento” di una volta, oggi questo capo si è trasformato in un prodotto con caratteristiche eccezionali, impensabili fino a qualche anno fa. Strato che si veste esternamente, crea una barriera protettiva contro gli agenti atmosferici, pioggia, neve e vento. Oggi le membrane Gore si dividono in GORE TEX PRO e GORE TEX ACTIVE, la prima molto resistente all’ abrasione, adatta per usi intensivi tipo alpinismo; la seconda predilige la leggerezza e la compattezza adatta ad usi tipo trekking e trail.

PIUMINO

Probabilmente sul piumino c’è poco da dire, tutti lo conoscono e tutti lo usano, anche tutti i giorni, però è doverosa una grande differenza, l’ uso quotidiano è diverso dall’ uso tecnico. Se è da portare tutti i giorni, cercherò un piumino che tenga caldo, piacevole, bel colore, magari la marca di moda, mai mi sognerò di vedere quanto pesa, anzi se pesa molto significa, dentro di noi, che tiene molto caldo.

Il piumino è anche un capo salvavita, sarebbe opportuno averne uno nello zaino, ogni volta che frequento montagna invernale, sia innevato che non, se devo forzatamente rimanere fermo a lungo, averlo o non averlo, potrebbe essere determinante.

Come potete vedere ci sono infinite soluzioni per il vostro abbigliamento nel periodo invernale, l’ ideale per vivere la montagna anche quando le condizioni climatiche vi sembrano proibitive, per affrontare un trekking o un’ascesa, in condizioni di freddo intenso, sotto la neve o venti forti. Un abbigliamento tecnica purtroppo, non garantisce la totale sicurezza da eventi atmosferici quindi ricordatevi sempre di controllare il bollettino meteo prima di uscire e se non vi affidate ad una guida professionista chiedete consiglio a rifugisti o controllate i vari siti metereologici delle zone dove pensate di avventurarvi.

Buon trekking

Andrea
PIC BY CAIOCOMIX

Perché una guida?

La sicurezza in montagna è un tema importante per il trekking.

Gli esseri umani sono alla ricerca di svago e avventura in montagna, ma come tutte le situazioni della vita anche nel trekking vi è un certo rischio.

Le guide escursionistica sono professionalmente preparate per ridurre questo rischio.

La loro formazione di alta qualità e focalizzata sulla sicurezza.

In aggiunta la guida escursionistica ha una lunga esperienza che aiuta a prendere le giuste decisioni in situazioni di difficoltà. La guida escursionista metterà a vostra disposizione un grande bagaglio di esperienza, conoscenza del territorio della natura e vi aiuterà a comprendere il “vivere la montagna” in sicurezza.

Le guide non sono né maestri di montagna estrema, né accompagnatori per timorosi.

Nel pubblico sono piuttosto diffuse due convinzioni opposte, da sfatare entrambe, e chi scrive o comunica di montagna è importante che lo sappia.
Da un lato si pensa che le guide siano da interpellare solo se il nostro livello tecnico è molto elevato, in pratica se desideriamo cercare l’estremo, e non semplicemente imparare o farci guidare in situazioni più “normali”. Sbagliato, le guide sono dei formatori e come tali si adattano volentieri al livello delle persone che accompagnano, sono felici di lavorare sulle basi e hanno grande disponibilità.
Dall’altro chi già si muove abbastanza bene in montagna, ma non è un professionista, concepisce il rivolgersi alla guida come un atto di codardia o, meglio, ammissione di non capacità. Anche questa percezione è completamene sbagliata: talvolta sono gli stessi atleti di punta a consultarsi e farsi accompagnare dalle migliori guide locali. L’umiltà è segno di intelligenza, di preparazione, di bravura, e non del contrario.

Tratto da  “Giornalismo, educazione e valanghe. 10 cose da sapere”

 

Come preparare lo zaino

Above the sea_lo zaino trekking

Per prima cosa dobbiamo sapere bene quanto tempo durerà la nostra escursione, da questo dipende cosa dovremo portare con noi. Il trekking può durare un solo giorno, prevedere un pernottamento oppure comprendere diversi giorni. Ricordiamoci che lo zaino sarà caricato sulle nostre spalle per l’intera durata del trekking, quindi dovrà essere il più comodo possibile e leggero, evitando di dimenticare l’attrezzatura necessaria per la riuscita dell’escursione. Gli spallacci sono già un buon elemento su cui soffermarsi nella scelta dello zaino, devono essere larghi e morbidi per evitare  sfregamenti e non impedire la circolazione, l’impermeabilità dell’intero zaino per evitare di bagnare il contenuto e la presenza di cinghie esterne per eventuale attrezzatura ingombrante difficile da sistemare all’interno dello zaino ( racchette da neve , bastoncini telescopici, GPS etc). Per un escursione giornaliera ci basterà uno zaino da 15-20 litri per escursioni di più giorni da 35 in su.  Per ultimo, ma non meno importante, il peso dello zaino non dovrà mai superare i 3-4kg per escursioni giornaliere, tra 7 e 9 kg per trekking di più giorni. Ricordatevi che quello che metterete nello zaino la sera prima di partire sarà con voi per l’intero trekking, sulle vostre spalle!

Una volta scelto lo zaino non resta che riempirlo…. Ma da dove inizio?

A prescindere dalla durata dell’escursione, dalla stagione e se accompagnati da una guida o no, è necessario sempre partire con un cambio all’interno dello zaino. Maglietta calzini e pile, sono una necessità  visto i cambi repentini di tempo in montagna ( è facile imbattersi in un temporale estivo) un cappello, occhiali da sole, K-way o softshell leggera antivento e crema solare sono la base per uno zaino da escursione. Frontalina, cartina, borraccia e un piccolo kit di emergenza (cerotti, garze e acqua ossigenata) fanno parte dell’attrezzatura da non  scordare mai. Si possono aggiungere altro materiale facoltativo, come macchina fotografica, batterie di riserva, coltellino svizzero, bussola, stringhe di riserva, nastro americano etc etc potremmo portare un sacco di materiale utile con noi ma tutto, ancora una volta, dipende dalla duratura e dal tipo di escursione. Un trekking che include arrampicata o ferrata prevederà uno zaino con imbragho, rinvii, corde, fettucce, casco, moschettoni etc una trekking in ambienti innevati vedrà il bisogno di caricare nello zaino ramponi, ghette, ciaspole, bastoncini telescopici etc  un trekking estivo, ma di più giorni, comporta di portarsi dietro tenda, sacco a pelo, fornellino, saponetta e asciugamano etc insomma per ogni attività e ogni stagione abbiamo da tutelarci con l’attrezzatura ideale.  L’industria dell’outdoor ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, fornendo materiale tecnico a basso costo e ultra-light per tutte le attività,tuttavia è sempre  consigliabile portare con se la propria attrezzatura, alla quale si è già abituati e di cui si conosce la perfetta funzionalità, le calzature devono essere già ben collaudate della misura giusta e comode per scongiurare l’incubo delle vesciche. L’entusiasmo suscitato dalla prossima escursione potrebbe farvi dimenticare che i territori di montagna son di per se un rischio per l’incolumità delle persone. Alcuni zone montane sono difficilmente raggiungibili in macchina, poco antropizzate e in alcuni casi fuori campo per cellulari e tablet e il servizio di elisoccorso è garantito solo nelle ore diurne. Non prendete alla leggera un trekking in qualsiasi parte del mondo, ritrovarsi sul sentiero di vetta non è il momento più adatto per  scoprire di non essere portati per trekking.

Attieniti alle regole basilari: non fare trekking da soli (un compagno di viaggio può fare la differenza nel caso vi perdiate o ferite), lasciare sempre detto a qualcuno dove andiamo, e che ora saremo di ritorno,   ma soprattutto a meno che non siate escursionisti esperti  o ingaggiate una guida non avventuratevi in zone  di montagna  a voi sconosciute.

Detto questo buon Divertimento!