Grande hotel sotto le stelle

L’escursionista moderno vuole camminare più in alto e più lontano, con lo zaino sempre più leggero.  Le tende diventano più comode, pratiche e a prova d’intemperie. Anche se non si può sempre avere tutto ed è sensato scegliere attentamente il materassino.

Dicono che il futuro ci vedrà iper-specializzati. Non sappiamo se ciò sarà vero in generale, ma di sicuro per quanto riguarda il mondo della montagna sembra una previsione azzeccata. Osservando i materiali da campeggio, si nota come la tendenza si quella di distinguere tra i molti modi in cui si può andare per monti, e fra questi c’è anche la tendenza a farlo in maniera più evoluta – ossia più veloce e tecnica – e con una maggiore predisposizione alla natura e rispetto di essa. I trekking di più giorni non hanno più nulla a che vedere con i tranquilli tragitti da turista eno-gastronomici. Ormai si ricerca giustamente la maggiore soddisfazione possibile, e questa deriva da poter camminare per giorni in piena autosufficienza, possibilmente senza rinunciare al piacere di muoversi, ossia senza essere oppressi da uno zaino pesante decine di kg ed ingombrante quanto un vitello.

I produttori di tende, sacchi a pelo, materassini e altre attrezzature hanno reso questo possibile, offrendo ormai a prezzi accessibili materiali incredibilmente performanti e leggeri. Anche qui vale il principio che non si può avere tutto. Le tende più leggere sono anche le più scomode da montare e le più instabili in caso di forte vento e piogge. I sacchi a pelo più caldi saranno più pesanti. Il materassino più comodo sarà ingombrante e pesante. Chiaramente molto dipende dal portafoglio e dal possibilità di carico dello zaino, dalla durata del trekking alla stagione in cui si affronta.

Molti fattori sono prettamente soggettivi, ma la riuscita di un trekking dipende dalla fase di pianificazione, dall’attrezzatura e il carico dello zaino. Ritrovarsi a girovagare per tre giorni con uno zaino pesante come una lavatrice sotto la pioggia, e un materassino da yoga per la notte, potrebbe farvi ricredere sul campeggio in natura.

 

Il BON TON IN RIFUGIO

bon ton rifugio

…se tutti si attenessero alle regole e fosse stato scoperto il rimedio definitivo per chi russa di notte….

PRENOTAZIONI Hai prenotato? Specialmente in alta stagione è una mossa intelligente, per non restare senza tetto sulla testa dopo una giornata che ti ha messo a dura prova fisicamente, perciò meglio accertarsene con una telefonata.

ARRIVO Avvisa il gestore del tuo arrivo. Segna il tuo arrivo, la tua partenza e quale tragitto percorrerai nel libro del rifugio. In caso di eventuale emergenza, queste informazioni potranno essere d’aiuto.

CAMBIARSI D’ABITO (no striptease!) Per indumenti bagnati, scarpe umide, ghette ciaspole e bastoncini da trekking utilizza le aree apposite senza stipare la sala adibita ai pasti. Nella zona notte non è permesso usare scarpe, eccetto le pantofole/ciabatte da casa. Le troverai anche in loco se decidi di non portarle con te per una questione di peso o spazio nello zaino.

CALMA E RISPETTO Il rifugio non è un ristorante enon si può venire incontro a richieste particolari, perciò frenati! Per intenderci: il caffè nel bicchierino tiepido, con doppia schiuma e una spruzzata di cannella, è tabù. Adotta un atteggiamento rilassato e non prendertela se il tempo di attesa per il tuo pasto è più lungo di quello che ti aspettavi. Ultimo accorgimento: lascio le tue provviste alimentari nello zaino, perché anche i rifugi devono sopravvivere.

ACQUA E DOCCIA Il rifugio non è una wellness. Se la doccia è realmente necessaria sii rapido in modo da lasciare acqua calda anche ai prossimi. In alcuni rifugi le docce funzionano a gettoni. L’acqua è una risorsa preziosa e limitata, perciò va risparmiata, ad esempio per lavarsi i denti.  Comunque a volte è disponibile solo la variante bicchier d’acqua sotto il cielo stellato.

DISCONNETTERSI Nella maggior parte dei rifugi non c’è connessione a internet: spegni il tuo smartphone, respira la tranquillità e goditi l’atmosfera di pace del luogo. Puoi sempre fare amicizia con altri ospiti, intrattenerti con due chiacchiere o giocare a dadi.

SALDARE I CONTI Salda i conti prima di andare a letto. Se sei membro di un’Associazione o di un Club Alpino potresti godere di sconti in rifugio. Attenzione: non è possibile pagare con carta di credito o bancomat.

RIPOSO NOTTURNO Anche se la serata potrebbe rivelarsi animata ancora a lungo, in rifugio deve regnare il silenzio tra le 22 e le 6. Muoviti senza fare troppo rumore quando vai a dormire e quando ti alzi, per non disturbare la quiete altrui. Se possibile, prepara la sera lo zaino per il giorno successivo ed usa una lampadina frontale se durante la notte devi andare in bagno o scrivere sul tuo diario.

CONCERTI NOTTURNI Un assoluto must per le notti in rifugio sono i tappi per le orecchie. Le statistiche dicono che mediamente  servano 7 minuti per addormentarsi, ma appena iniziano i concerti dei ronfi, può diventare un incubo! Questi oggetti, per quanto piccoli, attenuano il rumore dei russatori professionisti e non.

PIC BY CAIOCOMIX

 

 

QUANDO IL GHIACCIO COPRE I SENTIERI

 

Per molti l’escursionismo invernale rappresenta la naturale prosecuzione dell’attività estiva; non sempre, però, esiste la consapevolezza che d’inverno i sentieri possono presentare condizioni assai critiche per la presenza di ghiaccio (fusione, verglas, neve trasformata crostosa). Gli incidenti dimostrano, in modo inequivocabile, che i sentieri ghiacciati ed esposti costituiscono, quando non affrontati con le giuste capacità, un’insidia pericola che non superficialità; questa consapevolezza sta alla base della preparazione dell’uscita. Su percorsi ghiacciati, canaloni innevati, creste e pendii esposti, bisogna conoscere il terreno, i metodi di progressione, le tecniche d’assicurazione per prevenire e/o trattenere la scivolata; per questo, non basta possedere piccozza e ramponi: sono necessarie competenze generali più complesse oppure affidarsi a guide escursionistiche o in capo di alpinismo a guide alpine.

Fonte Soccorso alpino e speleologico toscana

toscawww.cnsas.it

www.sicuriinmontagna.it

Il rifugio

above the sea trekking valmalenco

Come racconta ai lettori di Montagne Lorenzo Naddei, guida escursionistica e tra i più assidui frequentatori di rifugi che io conosca, fino a una decina di anni fa alle guide come lui che organizzano trekking di più giorni venivano poste le solite domande di rito: “Dove si va?”, “E’ un bel posto?”, “Cosa devo portrami?”. Oggi, dice Naddei, gli interrogativi sono altri: “Come è il rifugio?” “C’è la doccia?”, “Come si mangia?”. I rifugi, cosi rivela quest monografia, si sono adeguate alle richieste più esigenti dei frequentatori dell’alta montagna, e non  sono più solo punti di appoggio per avvicinarsi agli attacchi di vie, o ripari d’emergenza. Da tempo sono diventati mete vere e proprie. La notte in rifugio è diventata essa stessa lo scopo del viaggio. Allora qual è l’esperienza emotiva che ci si aspetta in una notte passata in alta montagna? I pasti più curati o le docce calde sono solo piccole comodità, dettagli per confortare la serata. La ricompensa emotiva dopo la salita sta altrove. Sta tutta in una certa ritualità che porta a subliminare il malinconico isolamento della notte in montagna: le stelle, la luna, il buio sono ancora più misteriosi in riva ad un ghiacciao o sotto una grande parete, e allora ci si racchiude nell’incanto rassicurante delle serate in rifugio, in quel galateo coì particolare imposto dagli spazi ristretti. Sarà a quel punto che coglieremo un’estetica della misura e della frugalità in grado di farci sentire, oggi come un tempo, in un luogo finalmente diverso.

Tratto da Meridiani Montagne n°57

 

 

Massaciuccoli romana

 

Il  5 Marzo è stato inaugurato il nuovo  padiglione dell’area archeologica di Massaciuccoli, il “Cantiere”.   Realizzato sulla stesso design del padiglione Guglielmo Lera, il progetto è stato finanziato in gran parte da fondi regionali, fondi privati  e comune di Massarosa. E’ una struttura  mirata a proteggere le fondamenta e le mura di quelle che si pensa siano la continuazione dei resti archeologici del Guglielmo Lera.  Interpretati come  un luogo di accoglienza o stazione di cambio(”mansio”) al servizio dei viaggiatori in cammino lungo la via pedemontana che collegava Luni, Lucca e Pisa, i nuovi reperti sono di pregiato interesse storico e sottolineano ancora una volta il potere della famiglia romana Venulei . All’interno del nuovo padiglione sono stati creati percorsi mirati a scoprire i particolari della struttura romana. Camminando su passerelle sopraelevate  si possono osservare gli scavi sottostanti  da vicino e gli ambienti ritrovati: magazzini, una cucina, una rimessa  e la stanza dedicata al culto di una divinità, al momento ancora sconosciuta. Si tratta di un piccolo polo archeologico di notevole interesse in un angolo di Toscana tutta da scoprire tra la cultura e la natura.

Per maggiori informazioni: www.massaciuccoliromana.it

Il sogno di un’estate

Above the sea_Il pallone frenatoAgli inizi del Novecento Alemanno Barsi, gestore dell’Albergo Alto Matanna, escogitò un singolare quanto fantasioso sistema per portare i suoi clienti e gli escursionisti, a sei per volta, dalla Grotta all’Onda (nel comune di Camaiore) al Colle della Porta (oggi Foce del Pallone), nei pressi del suo albergo. Si trattava di un pallone aerostatico agganciato ad una fune, una sorta di antenato delle moderne funivie, ma senza motore, che sfruttava la forza di salita stessa del pallone. L’ingegnoso marchingegno, battezzato Rosetta, come la moglie del signor Barsi, venne inaugurato nell’agosto del 1910 ma la sua vita durò si e no 4 mesi perché lo stesso inverno una forte tempesta si portò via il pallone, le funi e i sogni di Barsi. Nonostante tutto l’impresa ebbe un grande eco sulla stampa nazionale e vennero realizzate persino delle cartoline. Di queste cartoline, oggi, si conosce l’esistenza di soli tre preziosi esemplari. Uno dei quali era in vendita su eBay alla modica cifra di 3000 euro.

Fonte: Montagna